mercoledì 6 gennaio 2016

La Serie NBA 2K Sport è davvero così difficile?

La Serie NBA 2K Sport è davvero così difficile?

Ovvero come intraprendere la carriera cestistica nel modo sbagliato


Bello ed affascinante il Basket no?
A dire il vero non è mai stato il "mio" sport preferito, ma saltuariamente mi è capitato di aver attraversato dei momenti di breve ma intenso coinvolgimento che però non hanno mai reso il sottoscritto, per dirla alla Benni, un "Tennico da Bar" della pallacanestro.
La vittoria della Dinamo Banco di Sardegna nello scorso campionato italiano ha fatto rinascere in me una voglia che non provavo dai tempi di Holli e Benji per il calcio, di Jenny la tennista per il tennis, di Lotti per il golf, di Mila e Shiro per la pallavolo di... ok la finisco.
Ma perché tutto questo farfugliare senza senso? 
Sapete benissimo come l'entusiasmo per lo sport, il cinema o i fumetti poi vada a ricadere, quando si è nerd inside, nella ricerca di una controparte videoludica da poter giocare.
Ed è qui che entra in campo la serie 2K Sports, che personalmente ho amato alla follia con la serie ormai defunta dedicata al football americano (Nfl 2k5 Never Die) ma che negli ultimi anni è passata agli onori della stampa grazie al franchise Nba 2K definito all'unanimità il punto di riferimento dei giochi di basket.

Nba 2K16 è il non plus ultra dei giochi di basket, ogni testata giornalistica lo ha lodato mettendolo sempre una spanna sopra al suo diretto concorrente Nba Live di Ea Sports, che nella sua ultima reincarnazione ha ricevuto nonostante tutto, delle buone critiche soprattutto confrontate con la sua stessa versione dell'anno precedente che aveva fatto pensare anche ad un abbandono delle licenze da parte di Ea per i giochi di pallacanestro.

Ma veniamo al titolo al centro di questo post, se avete già letto le recensioni del gioco avrete sicuramente notato che l'unica pecca del titolo, a detta degli esperti del settore, è la curva di apprendimento definita particolarmente ripida per i novizi.
"Caspita" mi sono detto: "Questi sono sempre esagerati, stai a vedere che fanno un titolo che non può essere giocato da tutti, ok, non conoscerò tutte le regole ma penso che potrei dire la mia e riuscire a divertirmi lo stesso".
In effetti le mie esperienze con la pallacanestro virtuale sono particolarmente acerbe, in passato ho solamente schiacciato dei pulsanti qua e là in qualche versione primordiale di Nba Live ed Nba Jam, giochi per lo più mi catturavano principalmente per l'impatto grafico.
Il basket virtuale per tradizione, è sempre stato graficamente appagante ma un po' subdolo per quanto concernesse l'intelligenza artificiale ed il gameplay, non si riusciva mai a capire dove iniziasse la sfiga e dove finisse la bastardaggine del computer. Ma gli anni passano si sa e nessuno serba rancore ed ignorando le sirene sulla difficoltà mi sono accaparrato Nba 2k16 alla prima occasione utile.


Ah i bei giochi di una volta..

Completata l'installazione (..ah le vecchie care cartucce...) e registrato il mio profilo (ah i bei vecchi tempi dove bastavano 3 lettere) sono sceso subito in campo per una partita, prontamente persa, seguita da una seconda e da una serie che tutt'ora non è ancora andata in positivo.

Va bene, devo ammettere che avevano ragione i recensori e quindi dopo l'aver constatato con mano la difficoltà palese per un nabbo come me, sono andato a ripassarmi un po' di regole e di schemi per capire bene cosa potesse essere ALMENO un pick n roll. Forte delle mie nuove conoscenze, ho deciso quindi di creare il mio alter ego virtuale per intraprendere la modalità carriera (che merita un approfondimento).


Partiamo con l'esperienza della creazione dell'alter ego con Kinect che definirei tragicomica.
Il gioco infatti ci permette di creare il giocatore con le nostre sembianze direttamente tramite una cam, una modalità che avevo utilizzato anche con Fifa 14 ma con una tecnica ben diversa, forse più spartana, ma di sicuro molto più efficace. Nel gioco EA bastavano 2 foto, una di profilo ed una frontale da inviare ai server per avere un effetto più che soddisfacente. In Nba 2k16 invece ci dovremo mettere davanti alla webcam in condizioni di luce perfette e muovere la testa a destra e sinistra in maniera perfetta per ottenere una copia virtuale quanto mai più simile alla nostra controparte reale. Questo sicuramente era l'intento dei programmatori, ma nella realtà dopo 100 scansioni e tante ore impalato davanti alla telecamera tutte le foto assomigliavano a qualcosa del genere:


Che dire il bello di esser brutti..



Scartate le mie versioni da alieno asiatico o deforme sono riuscito solo dopo una decina di giorni ad ottenere qualcosa che sembrasse almeno una persona rinunciando ormai del tutto alla speranza che ci potesse essere una somiglianza con il sottoscritto.
Ma vediamo di descrivere il film all'interno
della tanto decantata modalità My Career che sarebbe dovuta essere il fiore all'occhiello di questa versione. Per farla breve la novità di questa versione sono i video tra una partita e l'altra girati da Spike Lee con il nostro mostro, cioė, il giocatore come protagonista. Idea molto interessante ma gestita in maniera molto strana. Infatti noi siamo il tipico ragazzo del Bronx che si fa strada grazie ai suoi meriti sportivi con le solite amicizie scomode e scelte drastiche da effettuare sin dalla scelta del college. Tutto molto interessante ed un po' scontato,  peccato però che qualsiasi sia il colore della pelle del vostro giocatore, bianca, gialla, nera, olivastra, o blu, la vostra famiglia sarà sempre di colore, non per essere razzista, ma almeno citare che possa essere adottato visto che la mia controparte è bianca come un foglio di carta!
Superato anche questo trauma finalmente riesco a diventare un giocatore professionista nonostante continui a fare schifo e giocare pochissimo. Una cosa da tenere in considerazione in questa modalità saranno infatti i minuti di gioco che ci verranno garantiti sul contratto. Inoltre altra pecca di questa modalità è la lentezza generale nei momenti "morti", pensate che tra il primo e secondo tempo c'è sempre il briefring con l'allenatore che dovrete aspettare obbligatoriamente per poi skippare senza pietà.
Sinceramente alla fine della fiera il gioco è davvero ben fatto, ci sono anche le squadre di Eurolega, motivo che mi ha spinto all'acquisto, ma non c'è il campionato europeo in via ufficiale, dovrete crearne uno vostro selezionando le squadre ed inventandovi qualcosa di simile (voglio lo Shohoku! NdUriel)




Le modalità online sono totalmente da evitare se siete dei novizi e purtroppo se non avete la tempra di chi ha la capacita di finire Toki con un gettone, ve ne sconsiglio infine l'acquisto perché potrebbe essere uno di quei giochi che andrebbe a prendere polvere sullo scaffale o per essere più moderni ad occupare giga preziosi sul vostro hard disk. 
Inutile dirvi che quando capita di vincere,  la vittoria in questo gioco ha tutto un altro sapore!

Ciao a tutti!






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