lunedì 21 dicembre 2015

Tanti Auguri IPSSAR

Cinquant'anni... 
e quindici anni...

quanto tempo è passato per tutti e due.

qualche giorno fa (lo ammetto scrivo con colpevole ritardo) IPSSAR (e se hai cambiato nomi non volermene, ma mai potrei chiamarti diversamente) di Arzachena  hai compiuto 50 anni. 
e li hai festeggiati con una giornata dedicata a te stessa, ai tuoi alunni, vecchi e nuovi, al tuo corpo di insegnati, professori e collaboratori.
A quella festa, purtroppo io non c'ero.


Qualche mese fa mi sono trovato a pensare che ormai sono passati pià di quindici anni da quando io e il Gabo, insieme a Danilo, Marianna, Itria, Valentina, Cristina, Ornella, Anna, Roberta, Silvia, Barbara, Luisa,  ci siamo diplomati.

e saranno almeno dieci anni che non passo a salutarti mia vecchia scuola, quindi visto che per la tua festa non c'ero, lascia che seppur in ritardo ti faccia i miei auguri,

Vedo le le tue foto e mi accorgo di quanto sei cambiata, ti sei fatta il lifting, perciò lascia che almeno nella mia caverna ti racconti per come ti ho conosciuta io in quel lontano 1995,

fu un novembre di 20 anni fa, in cui un bambino di 13 anni mise piede per la prima volta nella hall del convitto dell'IPSSAR di Arzachena.
Già, il mio anno scolastico iniziò a novembre visto che non ricordo per quali motivi il convitto apri solo allora.
c'erano i lavori per l'ala "nuova" quell'anno.

Ricordo il regolamento del convitto, di cui forse ho ancora una copia a casa, la prima doccia, la prima mattina  in cui sono entrato a fare lezione.

Primo piano, salite le scale a destra, la classe 1B,

e da li è iniziato il mio percorso, insieme a tante persone per cui nutro ancora, sebbene non ci vediamo da almeno un paio di vite, un grandissimo affetto.
un percorso fatto di amici e gente che mi stava antipatica.
Di professori che hanno lasciato il segno nella mia vita e altri che pur sforzandomi restano solo ombre nei miei ricordi,
Cinque anni fatti di libri, di stage e laboratori, di consigli e di esperti.
e seppur non accorgendocene di crescita.

Cara IPSSAR, tu con il tuo convitto sei stato la mia prima casa, e non esagero dicendo questo. 
Tra quelle ricreazioni passate facendo vasche nel parcheggio, preparando in classe la lista dei panini da consegnare al volontario che li doveva recuperare prima che suonasse la campanella per non rimanere senza il "succulento tonno e pomodoro", sono diventato sempre un po più grande.
Cara Ipssar, da te ho conosciuto i miei primi veri amici che considero ancora tali anche se non ci vediamo da tanto, e ho mosso i primi passi per diventare la persona che sono.
In quegli anni ho conosciuto tante persone, molte con cui ho condiviso tanto e che sono sparite , e alcune che pensandoci bene avrei voluto conoscere meglio.

Ripenso a te e quella prima cotta da ragazzino che mi sono portato avanti per tutti i cinque anni. per quella che poi sarebbe finita in classe con me (ma mai insieme a me)
Lasciami ringraziare qualche professore, non tutti, e non me ne vogliano (semmai possano essere interessati a questo sproloquio tanto da rimanerci male se non ne parlo).

A voi professori Carta, Cogni, Cossu, Di Carlo, Baffigo, Mamia, Addis, e agli istitutori, Rutzittu, Gana, Fiori, Fenu, Giua, Piras e gli altri, volevo dire grazie, avrei aneddoti, parole per spiegare i ringraziamenti, ma diventerei prolisso più di quello che gia so di essere.

Vorrei ancora scrivere tanto su di te mia vecchia scuola, e lo farò, seppur lentamente e un po alla volta nella grotta.

Ma oggi volevo solo farti gli auguri, e dirti che mi mancate, tu, i miei amici, e quel bambino di 20 anni fa…

Lo zio Uriel

3 commenti:

  1. Il panino Tonno e pomodoro��������, Era il Santo Graal dei panini!!!!
    Grazie Dani! vi ricordo tutti con grande affetto, urge una riunione

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  2. Ma vi ricordate al primo anno i Furrini e le pizzette unte a mano? 😁

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  3. Oddio i Furrini... e le pizzette che se per sbaglio ti andavano di traverso finivi soffocato.

    Barby sta riunione va fatta!

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