Cinquant'anni...
e
quindici anni...
quanto
tempo è passato per tutti e due.
qualche
giorno fa (lo ammetto scrivo con colpevole ritardo) IPSSAR (e se hai
cambiato nomi non volermene, ma mai potrei chiamarti diversamente) di
Arzachena hai compiuto 50 anni.
e
li hai festeggiati con una giornata dedicata a te stessa, ai tuoi
alunni, vecchi e nuovi, al tuo corpo di insegnati, professori e
collaboratori.
A
quella festa, purtroppo io non c'ero.
Qualche
mese fa mi sono trovato a pensare che ormai sono passati pià di
quindici anni da quando io e il Gabo, insieme a Danilo, Marianna,
Itria, Valentina, Cristina, Ornella, Anna, Roberta, Silvia, Barbara,
Luisa, ci siamo diplomati.
e
saranno almeno dieci anni che non passo a salutarti mia vecchia
scuola, quindi visto che per la tua festa non c'ero, lascia che
seppur in ritardo ti faccia i miei auguri,
Vedo
le le tue foto e mi accorgo di quanto sei cambiata, ti sei fatta il
lifting, perciò lascia che almeno nella mia caverna ti racconti per
come ti ho conosciuta io in quel lontano 1995,
fu
un novembre di 20 anni fa, in cui un bambino di 13 anni mise piede
per la prima volta nella hall del convitto dell'IPSSAR di Arzachena.
Già,
il mio anno scolastico iniziò a novembre visto che non ricordo per
quali motivi il convitto apri solo allora.
c'erano
i lavori per l'ala "nuova" quell'anno.
Ricordo
il regolamento del convitto, di cui forse ho ancora una copia a casa,
la prima doccia, la prima mattina in cui sono entrato a fare
lezione.
Primo
piano, salite le scale a destra, la classe 1B,
e
da li è iniziato il mio percorso, insieme a tante persone per cui
nutro ancora, sebbene non ci vediamo da almeno un paio di vite, un
grandissimo affetto.
un
percorso fatto di amici e gente che mi stava antipatica.
Di
professori che hanno lasciato il segno nella mia vita e altri che pur
sforzandomi restano solo ombre nei miei ricordi,
Cinque
anni fatti di libri, di stage e laboratori, di consigli e di esperti.
e
seppur non accorgendocene di crescita.
Cara
IPSSAR, tu con il tuo convitto sei stato la mia prima casa, e non
esagero dicendo questo.
Tra
quelle ricreazioni passate facendo vasche nel parcheggio, preparando
in classe la lista dei panini da consegnare al volontario che li
doveva recuperare prima che suonasse la campanella per non rimanere
senza il "succulento tonno e pomodoro", sono diventato
sempre un po più grande.
Cara
Ipssar, da te ho conosciuto i miei primi veri amici che considero
ancora tali anche se non ci vediamo da tanto, e ho mosso i primi
passi per diventare la persona che sono.
In
quegli anni ho conosciuto tante persone, molte con cui ho condiviso
tanto e che sono sparite , e alcune che pensandoci bene avrei voluto
conoscere meglio.
Ripenso
a te e quella prima cotta da ragazzino che mi sono portato avanti per
tutti i cinque anni. per quella che poi sarebbe finita in classe con
me (ma mai insieme a me)
Lasciami
ringraziare qualche professore, non tutti, e non me ne vogliano
(semmai possano essere interessati a questo sproloquio tanto da
rimanerci male se non ne parlo).
A
voi professori Carta, Cogni, Cossu, Di Carlo, Baffigo, Mamia, Addis,
e agli istitutori, Rutzittu, Gana, Fiori, Fenu, Giua, Piras e gli
altri, volevo dire grazie, avrei aneddoti, parole per spiegare i
ringraziamenti, ma diventerei prolisso più di quello che gia so di
essere.
Vorrei
ancora scrivere tanto su di te mia vecchia scuola, e lo farò, seppur
lentamente e un po alla volta nella grotta.
Ma
oggi volevo solo farti gli auguri, e dirti che mi mancate, tu, i miei
amici, e quel bambino di 20 anni fa…
Lo zio Uriel
Il panino Tonno e pomodoro��������, Era il Santo Graal dei panini!!!!
RispondiEliminaGrazie Dani! vi ricordo tutti con grande affetto, urge una riunione
Ma vi ricordate al primo anno i Furrini e le pizzette unte a mano? 😁
RispondiEliminaOddio i Furrini... e le pizzette che se per sbaglio ti andavano di traverso finivi soffocato.
RispondiEliminaBarby sta riunione va fatta!