giovedì 4 settembre 2014

Preferisco essere troll

Preferisco essere troll

Eccomi dopo una lunga pausa a riscrivere con piacere sulla Grotta, finalmente un po’ di tempo per buttare giù quattro righe su qualcosa che secondo me sta degenerando e che riguarda un po’ tutti noi.
Vorrei parlare proprio di voi e di Facebook, di come siete cambiati da quando lo utilizzate e di quanta importanza gli avete dato, condividendo in una stragrande maggioranza delle volte delle cose che definire ridicole è riduttivo e non sto parlando delle vostre foto travestiti da Topo Gigio.
Ahimè come detto la maggior parte di queste condivisioni mi fanno sorridere con l'amaro in bocca, vuoi perché spesso accompagnate da strafalcioni letterari degni di menzione in primis i fantastici verbi immaginari "e o ai" o vuoi perché dotate di convinzioni e di certezze stabili quanto un castello di carte posizionato su una zattera nelle Bocche di Bonifacio.
Abbiamo dato troppa, eccessiva importanza ai Social, attenzione, non critico la giusta ed ammirevole voglia di condividere qualcosa con il prossimo o con chi ci vuole bene, ma mi rendo conto che la maggior parte delle esternazioni siano davvero preoccupanti. Ho la sensazione che ci sia gente disposta a tutto purchè qualcuno metta un mi piace o riesca a scatenare un vespaio di commenti e poco importa se si parla di emorroidi o di risse verbali che tanto piacciono a chi scrive davanti ad un monitor.
Cosa dirvi della ragazza single sulla trentina che da mesi ormai invia foto in costume (con mille pose diverse, alcune assai discutibili) ogni volta che va al mare (chiedendomi se esca con un fotografo a seguito) che denota una chiara ricerca di qualcuno che se la fili accompagnando i suoi upload a raffinate frasi "simil" poetiche che non voglio riportare per salvaguardare la vostra integrità mentale.

Saranno forse le mie amicizie virtuali bacate?

Sfoglio tra le "news" ed ecco un altra trentenne (dev'essere l'età?) che pensa che i suoi consigli possano essere seguiti da qualcuno ed alterna commenti sociali criticando sempre qualcuno senza mai farne il nome (prerogativa questa molto comune ma non proprio social) e capace di lanciare rubriche o aprire pagine alternative ad hoc alla ricerca del consenso mediatico. Basterebbe un lavoro mi passa per la testa.
Ed eccomi accontentato, lo stagionale che lavora si e no due mesi all'anno che si lamenta di quanto è stanco e di come la vita faccia cagare perché vorrebbe andare al mare e nel suo giorno libero fa brutto tempo. Naturalmente tutti vorrebbero insultarlo, ma preferiscono evitare per il quieto vivere.
Poi ci sono i peggiori, i boccaloni totali, quelli che condividono notizie che come fonte hanno blog creati il giorno prima e pensano di fare informazione da battaglia inviando notizie censurate da tutti i TG. Ma se sono state trasmesse in tv almeno una volta che censura è!? Ricordo poi che la maggior parte di questi link vi riporta a siti con una tonnellata di pubblicità e spam che altro che censura e news "sensational"!
Poi ci sono quelli che inorridiscono di fronte a tutti gli atti di violenza e li condannano senza ricordarsi che condividono allegramente e senza avvisare video di accoltellamenti di gente morta ammazzata o investita come se fosse qualcosa che possa piacere a tutti. Perché non guardare un video di operazioni o tagli cesarei così a sorpresa?
Gente assurda ammalata dalla sindrome del gatto investito sulla strada, nessuno lo vuole guardare ed invece stanno tutti a fissarlo all'infinito.
Un ultima cosa vi siete mai rivisti in foto del passato!?
Ci sono momenti che avreste voluto dimenticare? 
Ecco sui social rimane li, non funziona come con le foto di un tempo che nascondiamo in un cassetto e spariscono. Sottovalutiamo il fatto di far sapere a tutti a che ora siamo in questo o in quel posto. 
"Oggi ero ubriaco e domani mangerò il wurstel di soia"
"Il cocktail nel barattolo fa fashion e la secchiata ghiacciata no, anzi la contesto proprio per farmi figo"

Voi come la vedete?

A questo punto ribadisco, preferisco essere Troll.


Gabo

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