martedì 22 aprile 2014

Storie di vita vissuta ep.1: L'inizio di un viaggio

Ed anche pasqua è passata.

Avevo anche intenzione di scrivere sul blog questi giorni, ma mi sono mancati tempo e voglia… quindi oggi, tempo e dentista permettendo, punto a pubblicare almeno 3 post  per recuperare!


Oggi inizia “storie di vita vissuta”, racconti di tempi che furono e ricordi di cose strane.

Non posso non iniziare una cosa del genere se non dai tempi che furono, cioè quelli dell’alberghiero.


L’IPSSAR di Arzachena, dove sono cresciute alcune delle menti più diaboliche degli ultimi 1000 anni.

E come non citare allora, LORD GABO (altrimenti detto il Dibes), il grande Dave, il mitico Danilo, Don Antonio e suo fratello Gabriele, Nicola.
Tutto iniziò in tempi remoti, era il lontano 1995, Will Smith era ancora il principe di Bel-Air, ancora si giocava con il supernintendo e il megadrive, la playstation stava per uscire in Italia, non avevamo cellulari e il bomber era ancora un giubbotto figo.

Le cose da raccontare sono tante, quindi cerco di buttare giù un inizio, una specie di introduzione per poter raccontare nel migliore dei modi.

Io, Gabo, Nicola e Gabriele eravamo dei protonerd, in un tempo in cui cartoni, manga, videogiochi, anime, computer e cartoni erano cosa per cui essere presi per il culo.

Partiamo dal primo anno.
La nostra classe era piena di fauna di vari tipi: avevamo i protonerd, io gabo (che essendo anche calciatore era lo sportivo dei 3) e Nicola, il bel rubacuori (Tore), il gigante (Pierpaolo), il supertecnologico (Gabriele), la tossica (di cui non ricordo il nome), l’amica dark della tossica (idem come sopra), la brutta, la supergenia (Cristina), e le due superamicissimeperlavitachedopounannononciparliamopiù, e poi tutta la serie di comprimari stile equipaggio senzanome di star trek.


Eravamo differenti, eravamo quelli che compravano le riviste di videogiochi, (io Consolemania, Gabo Gamepower, Nicola Giochi per il mio Computer), quelli che parlavano di cartoni e computer quando il professore x spiegava.








Giravano cassette di musica "strana", come i The offspring, i Bluvertigo. C'era chi proponeva l'acquisto di un masterizzatore 2x a 600.000 lire, per farci i soldi si diceva. 
c'erano le mattine in cui si fuggiva da scuola e si andava a casa di Nicola, a trafficare con il suo pc o a giocare con il Megadrive.

Tanta roba, non riuscirò mai a tenere un ordine logico/cronologico, butterò giù post su aneddoti, ricordi e situazioni.

Un giorno (non ricordo se il primo o il secondo anno),  il Gabo arrivò con un fumetto in mano.


Il Numero 25 di dragonball, della leggendaria prima edizione star comics.
Premetto che conoscevamo alla lontana il manga per via delle recensioni sulle riviste di videogiochi, visto che “italia unooooooooooo” lo tirò fuori solo qualche anno dopo.

Dicevo, Gabo arrivo e me lo piazzò davanti. Aveva due copertine.
“perché si legge al contrario” mi disse.

È stato così che siamo entrati nel giro dei manga. Dopo i videogiochi e i cartoni, venivamo additati anche per quelli che leggevano i giornalini giapponesi.


Fu una guerra, perché trovare quei maledetti “giornalini” era un impresa. Ogni mese bisognava pregare l’edicolante che li portasse.


Dragonball segnò una svolta,  da protonerd ci stavamo evolvendo in una forma molto più spaventosa: i lettori appassionati e informati sul fumetto/animazione giappo (pure con una discreta puzza sotto al naso).

C’è troppo da raccontare, questo post deve essere solo un inizio, una piccola introduzione.

Ci saranno post e tempo, per raccontare dei manga,  del Nasello, di Grada Parolino, dei pranzi alla palma d’oro con cotoletta e patatine.

Spero di continuare a scrivere, per continuare a ricordare cose che ho nascosto in un angolo della mia testolina.




4 commenti:

  1. I brividi a fior di pelle, ricordarti il numero 25 di Dragon Ball è stata una perla! Rileggerò questo post altre volte ne sono sicuro, un tuffo nel passato, in quello a colori, in quello dove davvero siamo stati fortunati precursori di ciò che ora è solo una rielaborazione riveduta e molte volte nemmeno corretta delle cose

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  2. Rivedere la copertina del 25 è stato emozionoso pure per me, l'ho cercata per essere sicuro fosse il numero giusto e non hai idea dei ricordi che ha spalancato quando l'ho trovata (cos'era primo o secondo anno?).
    Daccordo con te, eravamo pionieri (ancora di più visto dove siamo cresciuti), ma eravamo parte di qualcosa di speciale. Non credo di sia stata una coincidenza che la fine delle mie collezioni di manga sia coincisa con lo sdoganamento e la massificazione degli stessi (sicuramente non per fare l'alternativo).

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  3. E' incredibile quello che abbiamo vissuto, vedere crescere i pc, i manga, i telefoni ed i videogames.. pazzesco.. per i prossimi episodi, ti consiglio di non dimenticarti della mortal kombat pro shoot fotografica e delle tostate in classe

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    1. il mortalkombat in Lentinu's house è previsto. Anche solo per far vedere ai fighetti che adesso si definiscono cosplayer di adesso, chi era già avanti eoni fa.
      le tostate, il caffe le merendine, sicuramente faranno parte di Storie di vita vissuta

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