CantierCartoon Ep.1: I Cavalieri dello Zodiaco (parte1)

Invincibili guerrieri

Valenti condottieri

Votati anima e corpo a Lady Isabel

Per diventare "santi"

Per esser cavalieri

Han sostenuto prove di rara crudeltà

Ma orma-ai è giunto il momento

Chi vincerà-à l'armatura d'oro

Saran scontri sovraumani

duelli decisivi

che decideranno chi l'armatura indosserà

è un torneo micidiale

è uno scontro fraticida

il più forte d'ora in fine tra tutti trionferà

chi sarà ma-ai, chi sarà mai

chi sarà ma-ai, chi sarà mai...

Sono i cavalieri dello Zodiaco

hanno nomi importanti

sono grandi e forti eroi

Tutti decisi a vincere ma solo uno alla fine potrà trionfar

Non potevo non iniziare la rubrica dei cartoni se non da loro. Il cartone/anime che più associo alla mia infanzia.

I cavalieri dello zodiaco – Saint Seiya

Da dove iniziare? 

Ecco, i cavalieri dello zodiaco erano fighi. 

Erano fighe le storie, erano fighe le armature, era figo il doppiaggio, erano fighi i pupazzetti (a dire il vero mica tanto, ma ancora adesso pur nella loro bruttezza, il mio cervello associa le primissime action figure portate in Italia a qualcosa di bello).

La mitica Odeon TV

Li iniziammo a vedere su odeon tv,  e non importavano le incongruenze, il perdere parte della storia perché si saltavano una o due puntate, magari perché odeon non si vedeva, oppure perché venendo trasmessi ad ora di cena dovevamo scontrarci con la nonna e le sue telenovele (plurale di telenovela) su canale 4 (rete 4), i cavalieri ci erano entrati nel sangue. Eravamo noi.

Il mascolinissimo Eris (Misty nella versione originale)

Avevo un cugino che era fissato con il cavaliere d’argento Eris (???), mio fratello era pegasus e capricorn,  io un libra visto solo in giocattolo oppure Phoenix.

Ci si prendeva allegramente a randellate, magari anche armati di catene se qualcuno aveva il buon cuore di fare Andromeda, ci si affogava in mare, con gli schizzi che diventavano emanazione dei nostri cosmi, insomma, si tornava spesso con i lividi a casa.

I cavalieri resistettero, protetti anche dalle loro invincibili armature (che per la verità in molti casi proteggevano ben poco il corpo del possessore, ma di questo ne parlo dopo), anche al periodo della mia vita preadolescenziale/adolescenziale, dove per cercare di sembrare più maturo decisi che i cartoni non si dovevano vedere più (periodo durato solo qualche mese).

Sono stati il mezzo con cui mi sono appassionato alla mitologia, all’astronomia.

Per colpa loro i miei dovettero sborsare la bellezza di 30000 lire di fine anni 80 primi 90,  causa  un librone per ragazzi sui segreti del cosmo.

Ma ancora adesso se sento “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole”, penso a Pegasus che con Athena in braccio si sta per buttare da un dirupo. 

I cavalieri erano anche parecchio sangue, sin dall’inizio, parecchie morti, anche parecchi pipponi e parecchie incongruenze (ma l’analisi tecnico tattica la farò nella seconda parte).

Hanno cercato di ucciderceli, con l’Omega, ma chi è cresciuto a braccetto con loro sa che in quella serie sono solo impostori, ladri di nome, quindi fa finta che non esistano e li ricopre della giusta vergogna.

Perché sapevi che quando sentivi il cosmo dentro di te eri più potente della signora Famoso Jole e della forza dentro che nemmeno lei sapeva come.

Fine così per oggi.

Si continua la prossima volta nella parte 2