martedì 21 ottobre 2014

Storie di vita vissuta: It's us: Mario and Uriel!!!!

Cari cavernicoli come va?

Oggi non mi sentivo particolarmente ispirato, e pensavo quindi di lasciarvi soli con Giollo, ma poi cazzeggiando sull’internet ho visto questo.



Gia, proprio lui.
 Mario, l’italico idraulico baffuto.

E subito mi si è accesa un’insana voglia di retrogaminig.
Mi sono detto “se sopravvivo alla lezione di aikibudo stasera attacco la ouya e via di emulatore”.
Non so se manterrò fede al mio proposito, e soprattutto se sopravvivrò, ma questo breve aneddoto mi ha dato lo spunto per il post di oggi (che poi leggerete domani).

Oggi vi voglio parlare della mia prima partita a Super Mario Bros.



Non ricordo quando ho conosciuto quel buffo piccoletto con i baffi di nome Mario Mario (anche se il cognome l’ho saputo solo pochi anni fa), anche perché da che ho memoria, c’è sempre stato.

Un po come uno che ti è sempre spuntato per casa, come lo zio con cui non sai che parentela hai ma l'hai sempre considerato tale, e poi scopri che in realtà è solo un amico di famiglia, io bimbo appassionato di videogiochi ho sempre saputo chi fosse Mario.

Erano gli anni del c64, ma incredibilmente, nonostante le vagonate di giochi che giravano su nastro non ho trovai mai un titolo dedicato all’idraulico (ok millemila cloni, simili, le Giana Sister, le "avventure di Jerry",  ma lui no).


Mario lo incontravo sulle riviste, in tv, poi c’era la pubblicità del Nintendo (cosi lo chiamavamo in Italia), con un giovanissimo Jovanotti (lontano anni luce da quello che è e che comunica adesso), con la “sua moto”,  che giocava a Super Mario Bros, e rimorchiava le "tipe".





Eppure non riuscivo mai a giocarlo.

Foto trovata sul sito quindi attuale, ma l'insegna è ancora la
stessa
Un giorno il parentado mi promise un regalone per la promozione (abbiate pazienza, non ricordo che anno fosse), e mi portarono in questo maxi centro che vendeva elettronica (Porrà a Totolì, i centri commerciali, almeno da noi in Sardegna ancora non esistevano o quasi), e così chiesi, quasi implorai che quel regalone tanto agognato fosse il nuovo e fiammante Super Nintendo, quella meraviglia che aveva supermario e Street Fighter 2!


Fu così che arrivò il giorno del regalone, e il pacco, ben incartato, prometteva bene, era delle dimensioni giuste, il peso giusto, e pure il rumore dava ottimi segnali.
Solo che non era il Super Nintendo.

Ho trovato solo la confezione francese accontentatevi
Sotto la carta regalo del negozio, un meno fiammante Sega Master System 2 comparve come una secchiata gelida disintegrando il mio entusiasmo.
Fu una bella delusione, soprattutto sapendo che quella console, che venne tra l’altro pagata quanto un super nintendo nuovo,  venne scelta unicamente per il fatto che in bundle aveva un gioco e la “pistola”.


Con il master System fu comunque una bella relazione, e passato il trauma iniziale, ci divertimmo un casino, e Alex Kidd, Topolino e Paperino per un po’ mi fecero dimenticare l’idraulico.

Ma Mario era sempre presente, e nonostante la concorrenza della fighissima scheggia blu di Sega, il fascino del baffone restava fortissimo, soprattutto dopo che su Italia 1 vidi “Il piccolo Grande mago dei Videogames” (questo non lo sto mettendo cronologicamente in modo corretto ma è per rendere l’idea).

Poi una sera, mio padre portò me e mio fratello al classico bar munito di cabinato per la consueta diecimila divisa in due.
In quel bar, dentro quel cabinato, c’era uno di quei “10 in 1” che ogni tanto si potevano trovare per le sale.

Tra quei 10, finalmente, trovai Super Mario Bros.
Misi il gettone, iniziai a zampettare tra i funghi e i koopa, raccogliendo monetine ed entrando nei tubi.

Era una meraviglia, e stavo giocando anche abbastanza bene.
Poi improvvisamente il gioco si bloccò, ed io tutto seccato andai dal barista per chiedere spiegazioni (e possibilmente riavere il mio gettone).
La risposta fu secca “dura solo 10 minuti” mi disse.

Mi sembrava una truffa, com’era possibile, che nonostante non morissi dovevo perdere comunque il mio gettone?

Ma Mario è Mario (lo dissi anche quella sera ricordo), finii tutti i miei gettoni giocandoci, tentando di andare sempre più velocemente, di vederne sempre di più.


Ricordo quella serata in modo molto chiaro.
Essendo un bar pizzeria, mentre giocavamo, mio padre aveva ordinato le pizze, e finiti gettoni, andammo a mangiarla a casa, guardando Willy il principe di Bel-air, che Italia 1 dava sempre alle 20.

Per me fu una serata splendida.







Ripensandoci, è incredibile come in uno dei ricordi più chiari e più piacevoli che ho  della mia infanzia, oltre alla mia famiglia sia presente in parte rilevante anche questo ammasso di pixel baffuto.

E allora mi domando, sebbene sia vero che personaggi come Mario siano solo protagonisti di un videogioco, non sono forse anche elementi che in una piccola parte hanno fatto parte della mia vita ed abbiano partecipato così alla mia crescita e definizione come persona?

Ok cavernicoli vi ho raccontato della mia prima partita a Mario, e con questo dilemma filosofico per oggi chiudo!

Alla prossima


Stay Tuned

P.S.: per la cronaca, sono sopravvissuto ma non ho giocato

lo zio Uriel



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