mercoledì 4 giugno 2014

Storie di vita vissuta ep.5: Sembra facile... ma non è difficile

Gentaglia e cavernicoli,
Oggi nuove riflessioni in compagnia dello zio Uriel!

Come vi ho accennato  l’ultima volta, un mesetto fa ho ripreso in mano una serie che avevo intenzione di recuperare da tempo.

Quella di Assassin Creed.

Non volendo rifare il primo capitolo, che ai tempi dell’uscita abbandonai a due terzi della campagna, causa noia  mortale, ho ricominciato a giocare direttamente dal secondo episodio.

Così, per circa un mese, ho giocato, nei limiti delle mie possibilità, nei panni di Ezio Auditore da Firenze.

Devo dire che il gioco  mi aveva coinvolto discretamente.
La storia, l’ambientazione con il suo essere ambientata nell’italia rinascimentale, mi stavano invogliando parecchio ad andare avanti.
Oltretutto lo zio Uriel è sempre stato un amante della trama nei giochi e della possibilità di raccontare una storia con questi.


In più mi sono sempre piaciuti i giochi stealth.
Tutto quindi sembrava andare per il meglio, fino alla settimana scorsa.
Momento in cui ho iniziato a dare segni cedimento.

Verso cosa, mi chiederete?
Beh inizialmente non lo avevo ben capito nemmeno io.
Solo non ero invogliato a giocare nei ritagli di tempo che avevo a disposizione.
Poi due sere fa, riprendo il gioco, nella prima fase in cui Desmond viene tirato fuori dall’animus.
Li si aprono 15 minuti di gioco, anzi di non gioco, finalizzati a far vedere al protagonista delle allucinazioni,che infine porteranno ad un flashback.
15 minuti in cui praticamente non esiste sfida, si muove un personaggio per un motivo x, dal punto Y allo Z.
“Vabbè sarà importante ai fini della trama mi dico”, vado avanti rientro nell’animus e dopo il caricamento mi trovo a Venezia.
Dove si ricomincia a giocare?
Assolutamente no, mi aspettano altri 10 minuti di giro turistico, in cui si mi godo l’ottima riproduzione dell’architettura della città lagunare, ma dove non posso fare praticamente nulla.

Nulla!
Mesto, dopo quasi 30 minuti di momento lobotomia, decido di spegnere la 360, così come AC2 ha spento la mia voglia di giocare.

Ok Uriel, sei tu che sei troppo impaziente, mi direte, e senza dubbio avrete anche ragione.
Ma, come ho detto altre volte, molto spesso non riesco ad avere più di una mezz’oretta a giocare.
Il giorno seguente, dopo il lavoro, essere uscito a correre (ancora poco, putroppo lo zio Uriel è parecchio fuori forma), doccia, cena ecc., ho deciso di riaccendere la 360.
Il dubbio era cosa giocare?
Voglia di riprendere AC2 zero.

Navigo un po tra i vari giochi che ho nell’hd, mi vedo quelli su dvd, e decido per Deus Ex: Human Revolution, più per amore verso il primo capitolo che per altro.
Lo avvio, e alla richiesta della difficoltà decido di mettere il livello Deus Ex Machina, il più difficile.

Parte l’intro, abbastanza lunga a dire il vero, ma una volta superata mi trovo nella prima sparatoria.
2 colpi, e il mio personaggio muore miseramente.
Riprovo, ottenendo lo stesso risultato.
Vado avanti così un paio di volte, familiarizzando con i comandi.





Riscopro il gusto per una cosa che non provavo da tempo.
Il senso di sfida.
Dopo tempo in cui giochi mi accompagnavano per mano, dove il game over era parecchio difficile da vedere (ok, resident evil 6, ma li per l'oscenità del gioco), ho trovato un osso duro con cui cimentarmi e la cosa mi piace parecchio.

Mi sono trovato a pensare a come ormai il tasso di sfida dei giochi si sia notevolmente abbassato (salvo ovviamente alcuni casi).
Un tempo avevamo giochi che ci duravano parecchio prima di arrivare alla fine, ma che giocandoci adesso, emulatore e save state disponibili, hanno si e no un ora e mezza  di gamplay (soprattutto se parliamo di giochi da sala).
Nelle vecchie generazioni, la difficoltà era una cosa fondamentale in un gioco.
Ora invece il gameplay tende a portare per mano il giocatore, ma è veramente una cosa buona?

Certo non dico di dare tre vite e un continue in un gioco con una campagna di 10 ore dopodiché gameover e si ricomincia tutto da capo, ma nemmeno rendere la morte del giocatore una cosa impossibile.

Io personalmente ho iniziato nuovamente ad apprezzare la difficolta nei giochi, e penso, una volta finito Deus Ex, di iniziare con il gioco difficile per eccelenza, Dark Souls che MS ha deciso di offrirmi aggratise qualche giorno fa.

e voi cavernicoli che ne pensate?

meglio il gioco dalla grande storia da afforontare tipo passeggiata, oppure la battaglia difficilissima?

Lo Zio Uriel vi saluta


Stay Tuned!

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